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Visualizzazione dei post da marzo, 2016

Aprirsi all'altro...

Mi sono soffermata a pensare  come il matrimonio  sia l’incontro di due diverse personalità che desiderano unirsi ma nello stesso tempo sono distinte e portano ciascuna una propria unicità e straordinarietà. Personalmente non credo nella fusione delle menti, nella fusione degli individui che diventano un unico respiro, un unico gesto. Questa percezione presumo attenga alle prime esperienze amorose, durante l'adolescenza, quando la scoperta dell'altro unita alla scoperta del mondo accende di meraviglia ogni istante e sorge spontaneo il desiderio di unione, perché il diverso fa paura.  Mi piace pensare  che quando, più in là negli anni,  si decide di unire  la propria vita a quella di un altro  si è in due e si resta due sempre e comunque e ritengo che sia proprio la diversità a creare quel fascino che poi porta all'amore.  Mi innamoro dell'altro perché è diverso da me, perché mi conduce verso orrizzonti mai visti, sconosciuti. Ognuno consegna  il propr

Ti racconto...ti ascolto

Oggi desidero volgere uno sguardo speciale ai  nostri figli.  La separazione  costituisce un evento molto forte nella vita dei singoli, sia adulti che bambini, un’esperienza altamente stressante, seconda solo al decesso del coniuge, con  ripercussioni nella sfera dei singoli sia a livello individuale che relazionale. Ho sempre nutrito un grande interesse per le relazioni e le problematiche che coinvolgono le famiglie, in particolare per quelle che che riguardano la rottura del legame e per tutte le emozioni che permeano questi eventi. Il mio sguardo spesso si è posato sui figli i quali sovente privi di informazioni,  siano essi bambini o ragazzi,  subiscono la separazione e si trovano a dover accettare le scelte degli adulti. E’ cosa molto importante che ai figli venga riconosciuta la possibilità di  superare il dolore nella separazione e questo può avvenire solo ed esclusivamente se ai figli viene data l'occasione  di esprimere questo dolore, di raccontarlo di rac

Un vecchio ricordo

Qualche anno  fa mi trovavo nel corso di una pausa sul lavoro con una collega e un collega. La collega annunciò il suo matrimonio e il collega, che era appena uscito da una separazion, le disse “ricordati che il segreto è andare sempre verso l’altro”; lo disse con un velo di rammarico che mi colpì tantissimo.  Io mi sentii trafitta, attraversata da quelle semplici parole che risuonarono in me in modo molto forte e oggi posso  dire che fu una sorta di esperienza "mistica" quasi un presagio. Sono passati decenni da allora, ma quelle parole sono sempre rimaste dentro di me,  mi hanno fatto pensare spesso e quando ho inziato ad occuparmi di Mediazione sono ritornate a galla dall'abisso dei ricordi. Sicuramente quel collega, che oggi ho perso di vista, non immagina di avermi lasciato qualcosa di sé e approfitto oggi di questo spazio per ringraziarlo desiderando che le mie parole lanciate nell'etere trovino il modo per raggiungerlo in qualche modo. Quando

Il rumore del silenzio

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Una strada di campagna dove ascolto solo i miei passi.  Ai lati il verde del bosco, di fronte la strada che sale e porta in cima per arrivare a un belvedere dove il panorama si scaglia immenso in un intreccio di stradine e campi dai mille colori diversi. I passi, il suono del vento e in lontanaza l’abbaiare di cani sono gli unici rumori che si sentono il  resto è silenzio, solo silenzio. Mi fermo a pensare al silenzio e a come tanti lo temono, ne hanno paura. Quanti di noi improvvisamente soli in casa accendono  la radio, la televisione al solo scopo di avere compagnia e non sentire il rumore assordante del silenzio? Non siamo abituati al silenzio, lo temiamo, ci crea angoscia come se cadessimo in un precipizio e cerchiamo ogni mezzo per evitarlo. Se ci immergiamo per brevi momenti altrove, nel silenzio in montagna o in campagna astraendoci dal quotidiano ci rendiamo conto improvvisamente  di come il paesaggio cambia, si modifica apparendoci diverso proponendoci svaria
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