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Visualizzazione dei post da 2016

Il silenzio dei figli

Lo sguardo dei genitori che vivono la separazione  sui figli è quasi sempre uno sguardo inizialmente  preoccupato. Ci si preoccupa di tutto se l'evento avrà un impatto sul rendimento scolastico, oppure se i figli saranno in grado di accettare la separazione magari condividerlo con gli amici più cari.  La preoccupazione è il primo sentimento provato dai genitori. Si pensa a come informare i figli, quando dirlo, chi lo deve fare e la maggioranza delle volte le cose non vanno come si erano programmate, perché uno dei genitori si rifiuta e delega l'altro, oppure perché è talmente forte l'ansia di non ferire che si finisce per celare la realtà oppure edulcorarla nella speranza di non far soffrire i figli e di evitare eventuali capricci e malumori. Tuttavia si scivola poi sul conflitto di coppia e se dobbiamo urlare con il partner o sbattere i pugni sulle porte non ci preoccupiamo  e lo facciamo.. Perché? Perché intorno alla separazione coniugale esiste

Conflitti sotto l'albero

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E' iniziato Dicembre, il mese magico. Si Dicembre è quel periodo dell'anno, forse l'unico in cui ci si aspetta davvero qualcosa! Ogni cosa viene rinviata a un dopo che si presenterà a Gennaio, qualunque cosa subisce una sorta di congelamento. Siamo semplicemente in attesa.. Non solo i più piccoli sono in attesa di Babbo Natale ma diciamo la verità anche noi diversamente giovani!! Aspettiamo qualcosa e siamo così abili a fare in modo che questo qualcosa venga anch'esso avvolto dalla scia di glitter che caratterizza il Natale che ci ritroviamo a sperare e a  sognare. I nostri desideri e bisogni, anche i più reconditi galleggiano a mezz'aria in attesa di essere realizzati.

Chi vuole qualcosa sul serio trova una strada, gli altri una scusa (Proverbio africano)

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Quando in una coppia, sposata o non sposata, una semplice coppia che convive e divide ogni giorno, la crisi irrompe con la sua forza distruttiva  le reazioni non sono mai univoche e soprattutto mai immediate. Possiamo dire che  la crisi stessa viene vissuta in modi differenti tra le persone, in maniera unilaterale, nel proprio intimo e spesso non viene esternata senza indugio. La crisi arriva come uno tsunami e travolge tutto quello che è stato costruito fino a quel momento creando una nebbia di paura, tristezza, ansia e angoscia. Guardare attraverso questa nebbia tentando di intravedere lo scenario non è sempre facile e talvolta la paura paralizza al punto tale che si preferisce  vedere i contorni e illudersi che la nebbia passerà e l'orizzonte  si schiarirà. Molti preferiscono continuare a guardare oltre la nebbia e illudersi che tutto tornerà come prima, che il puzzle si è temporaneamente sfasato, ed evitare  la fatica di affrontare le emozioni che la crisi s

Il dono

Lei ha solo 10 anni  due occhi grandi che guardano al futuro con curiosità, paura e tanto stupore di chi la vita l'ha appena conosciuta e attraversata. Ha appena cambiato scuola, maestra, compagni. Ha paura e tenta di combattere e fronteggiare le emozioni che la travolgono giornalmente con gesti di amicizia e cortesia nei confronti dei compagni. Si informa sui compleanni delle compagne e quando arrivano   chiede alla mamma di comperare un regalo, piccolo, ma significativo nella sua essenza- E' un gesto che emana amore, paura e soprattutto una richiesta di aiuto: "io sono qui, sono nuova tra voi, aiutami ad inserirmi, cerca di capirmi ed io capirò te, ci sono". Questi pensieri, questi gesti semplici, ma profondi mi hanno portato a riflettere sul significato del dono. Cosa vuol dire donare?  Quale significato dare in una relazione al termine donare? Donare non significa dire dare.  In una relazione, qualunque tipo di relazione, donare s

La casa

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L'estate è finita. E' ufficiale!  Le serate si accorciano, l'aria inizia a diventare frizzante, le foglie ci salutano con un lento valzer danzando sopra i vetri delle auto mentre rientriamo a casa. Siamo entrati in quel periodo dell'anno  in cui il primo pensiero che mi sovviene è un porta chiusa. Si  chiude la porta all'estate, si saluta questa stagione tinta di luci, colori, profumi, viaggi, si chiude la porta ci si gira e ritroviamo tutto quello che abbiamo lasciato nel breve istante dell'estate. In questo periodo dell'anno la casa fa da padrona nelle nostre vite, ci guida, ci protegge, diventa una sorta di nido, corazza nel quale ripararci nei momenti difficili, in quei momenti in cui lo stress ci assale. I bambini a scuola aspettano il suono della campanella per tornare a casa, e così anche negli uffici i dipendenti organizzano le loro giornate in base all'orario in cui decidono poi di tornare a casa. La casa siamo noi,   rimarrà sem
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Invisibili

Vi è mai capitato di sentirvi invisibili? Ci si sente persi, totalmente assenti dal mondo che ci circonda,  avulsi. La sensazione che si vive e che attraversa ogni fibra del nostro corpo, del nostro cervello è di totale incomunicabilità con il mondo circostante come se fossimo circondati da persone che parlano una lingua incomprensibile che noi udiamo ma non capiamo. Una sensazione di paura, timore che ci induce a vedere come se fossimo dietro a un vetro, uno schermo dietro al quale la vita scorre, gli altri vivono e noi siamo paralizzati dalla paura. In quei momenti in cui il fantasma invisibile si impossessa di noi gettandoci addosso il suo mantello ci sentiamo nel posto sbagliato. Non siamo noi, siamo diversi, ci guardiamo intorno e l'unica domanda che riusciamo a porre e a porci è "cosa ci faccio qui?". Può capitare ovunque in mezzo alla folla, sul posto di lavoro,  a scuola, in famiglia oppure anche in coppia. Quando capita sul posto di l

Un augurio

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Sono stata giorni bloccata quasi ferma in una dimensione a mezz'aria dove non si va su o giù a destra o a sinistra. Sono rimasta ferma, incredula di fronte alle immagini che la televisione ci proponeva, distrutta e silente di fronte al dolore che ha invaso la vita di tutti. Mi sono chiesta come potevo, come si può scrivere qualcosa in un blog che desidera parlare d'amore quando tantissime persone hanno perso totalmente il loro amore nella notte del terremoto del 24 Agosto ad Amatrice e dintorni. Non posso, non riesco a scrivere nulla, ma neanche a pensare a qualcosa che si avvicini minimamente all'amore quando ci sono tantissime persone a pochi km  da me la cui vita è stata devastata dal dolore dovuto alla perdita di un figlio, di un coniuge oppure di una famiglia intera. E' arduo anche solo spiegare ai nostri figli che guardano tanto dolore che la natura non sempre è buona, non sempre ci è amica ma talvolta può diventare avversa e può catapultare la

Mrs. Doubtfire - Mammo per sempre

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Recentemente ho rivi sto il film  con  Robin Williams "Mrs. Doubtfire". Tralasciando la trama un po' grottesca, seppure  divertente, il film offre numerosi spunti di riflessione sulla relazione, il matrimonio, la separazione fino ad accompagnarci nelle ultime scene ad un esempio di Mediazione Familiare, anche se non esplicita. La storia è nota a tutti, Daniel, papà separato, pur di stare insieme ai figli dopo la scuola e non limitarsi a vederli unicamente il fine settimana si traveste da donna fingendosi una tata e facendosi assumere da Miranda la sua ex moglie. Purtroppo il gioco dura non molto e l'inganno viene scoperto con conseguenze ancora peggiori sul suo ruolo di padre costretto a vedere i figli unicamente in presenza di un'assistente sociale. Ciò che mi ha colpito molto inizialmente è la  scena in cui Miranda prendendo il tè con Mrs. Doubtfire racconta del marito e dei rapporti che aveva con lui, sottolineando con sincerità e tranquillità gli aspe

Lasciare

Quando si decide di "lasciare" qualcuno o qualcosa si soffre. Inspiegabilmente si vive una doppia vita, con una doppia personalità in cui due forze contrapposte si sfidano. Si tenta di arrivare a una decisione, si medita, magari per anni, si piange, ci si addolora per la paura, il timore del dopo, dell'ignoto  e di quello che sarà. Il timore è forte e diventa quasi un compagno di vita,  ci si abitua alla paura e pertanto non si teme di decidere e guardare il nostro progetto con ammirazione e desiderio di viverlo. Il desiderio di decidere è forte, pungente, ma non bisogna agire d'impulso, è d'uopo attendere  il  momento in cui ci sentiremo pronti, talmente forti da  immergerci nell'ignoto. Dall'altra parte tuttavia c'è l'altro noi che ci guarda spaventato, incredulo e vorrebbe lasciare le cose immutate, non sfiorare nulla, sperando poi che un giorno forse, magari,  qualcosa cambierà. Quest'altra parte di noi è permeata d

Un uomo e una donna

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Lei era bellissima, occhi verdi impauriti dalla vita, giovane e bionda. Lui era affascinante, occhi blu in cui ci si poteva perdere, capelli neri arruffati. Lei aveva un enorme bisogno di sicurezza, di amore, ma soprattutto un fortissimo desiderio di conoscere la vita, il mondo.  Lui un desiderio e un bisogno di stabilità. Si incontrarono giovanissimi, si sposarono in un caldo Agosto di mille anni fa... La vita si presentò subito con le sue difficoltà, i carattere incompatibili non si incastrarono nei desideri e nei bisogni dei due che diventarono sempre più distanti e  distratti. Il bisogno di sicurezza, di amore di lei restò immutato per anni e anni e per un periodo ebbe l'illusione di proiettare tutto sui figli, ma i figli non sostituiscono un amore mancanto, un vuoto nel cuore. Non riuscirono mai a lasciarsi, nonostante tutto, nonostante le fatiche di una vita, dopo una separazione di fatto ritornarono insieme a ricucire un rapporto che forse non es

L'attesa

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Sarà capitato a tutti almeno una volta nella vista di desiderare qualcosa al punto tale che l'attesa di quel qualcosa diventa un punto focale nelle giornate. L'attesa si dilunga, scorre fino a sfociare in un'emozione di paura che quello che aspettiamo non accada, non si avveri. Aspettare richiede  fatica, è necessario attingere alla fonte della pazienza e cercare dentro e fuori di noi tutte le risorse possibili per  non permettere all'attesa di ridurci in pezzi. L'attesa è generatrice di ansia, insicurezza sul futuro. E' importante prendersi del tempo, calarsi nel proprio sé, nelle parti più profonde del proprio io e imparare a coordinare i propri tempi con quelli altrui per non fare un tuffo improvviso in un mare di ansia. Molti scambiano il "saper aspettare" con un atteggiamento di rassegnazione, passività senza considerare il fatto che essere pazienti è indice della capacità di gestire le varie situazioni che la vita ci propone

Workshop 2016

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Conflitto e violenza

Molti di noi usano i Social Network per incontrare nel mondo virtuale persone nuove, oppure per contattare amici persi nella nebbia del tempo o semplicemente per mantere  rapporti, legami con persone care  e condividere momenti di vita, successi e gioie e talvolta anche dolori. Tutti sappiamo come funzionano i Social Network, basta un semplice click e si crea un legame tra le persone, aggregazioni e nel mondo virtuale girano informazioni di ogni genere e spesso il concetto di riservatezza viene annullato attraverso l’uso di un semplice tasto. Ad un tratto, senza preavviso,  ci si  accorge che un amico è svanito dal  mondo virtuale, oppure  che una coppia non esiste più come coppia, l'uno non è più amico dell’altra. Si cancella, si viene cancellati, o ci si cancella, si viene annientati o si annienta ponendo in essere una sorta di pena capitale. Con un semplice click, un gesto banale quella persona che per anni ha condiviso la nostra vita reale e virtuale,  non es

Un sorriso

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Cosa lasciamo ai nostri figli, quali valori, quali ricordi? E' una domanda che mi faccio spesso, quasi sempre e nel contempo mi chiedo cosa ci hanno lasciato i nostri genitori a loro volta. Queste domande mi si presentano spesso nel corso di una giornata, in momenti diversi. La risposta che ogni volta mi si propone è sempre la stessa.  Cosa può lasciare un genitore a un figlio di così prezioso, indelebile? A mio sommesso avviso, il sorriso. Il sorriso è tutto, il sorriso è dipinto sul volto delle persone, lo ritroviamo nello sguardo, in un bacio in un abbraccio. Lo ritroviamo nelle fotografie. Credo sia una cosa molto triste quando un figlio guardando una fotografia di anni addietro pensi quanto fosse triste il proprio genitore. Eppure accade. Succede  quando il figlio è adulto e allora guardando quella fotografia tenta con ogni mezzo possibile regalato dalla mente di tornare indietro con il pensiero di ritrovarsi in quel momento o momenti simili  per capire c

Amando Generando

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Il tempo e la fiducia ovvero: il sapone fatto in casa By Elvira Zaccagnino

È circa un anno che faccio in casa il sapone da bucato. Acqua, sapone di marsiglia naturale, bicarbonato in una pentola. Portare a ebollizione il tutto e poi aspettare. Prima un composto indefinito, poi una fase liquida dove il tutto ha l’effetto di uno specchio tanto è trasparente, poi un amalgama tra il solido e il liquido. Lasciar raffreddare e usare. Direttamente nel cestello. Tra i panni da lavare. Ci vuole tempo per fare il sapone. Ma la prima volta ci vuole fiducia che possa funzionare. Che quel miscuglio che mette insieme solo 3 elementi possa veramente pulire. Siamo stati educati a detersivi sgrassanti, igienizzanti, profumati. Uno per ogni tipo di bucato, di macchia, di tessuto, di temperatura. Un giro negli scaffali e scegli. Metti nel carrello. Poi a casa usi. Non uno ma a volte anche più detersivi insieme. E profumi di lavanda, di muschio bianco, di sapone di marsiglia, di oceano a seconda dell’ammorbidente che usa. Perchè alla fine ci vuole l’ammorbidente. Ed è

La danza delle emozioni

Le emozioni regolano tutta la nostra vita, ci accompagnano lungo il tragitto, le abbiamo sempre accanto e viviamo con loro, respiriamo attraverso loro, Proviamo emozioni lungo tutto l'arco della giornata fino al momento in cui abbandonandoci al sonno siamo comunque capaci di emozionarci in sogno. Le emozioni sono belle, brutte, dolci, violente. Un attimo proviamo felicità, serenità e l'attimo dopo ci  troviamo a combattere contro la rabbia, la frustrazione per una frase detta male da un collega, dal capo che non comprende i nostri problemi o dai figli che tentano in ogni modo di monopolizzare l'attenzione dei genitori. In quei momenti come ci sentiamo? Spesso ci sentiamo sconcertati e non lo sappiamo, combattiamo contro noi stessi perché ha inizio un processo atto a  dare un nome a quel terremoto che si muove dentro di noi e che vorrebbe esplodere per farsi capire, conoscere. Quando le emozioni ci attanagliano il cuore e la mente sarebbe davvero op

La forza delle parole

Quando ci troviamo in mezzo a un problema con l’altro, nella burrasca di una discussione dalla quale la fatica per uscirne sembra quasi insormontabile e ci si blocca su argomentazioni che mai pensavamo  di dover affrontare cosa ha  portato a tutto ciò, cosa si è bloccato o non ha funzionato? Non ha funzionato la parola. Si dice sempre “parliamone” ma la parola, i fiumi di parole che scorrono spesso nei letti delle discussioni e travolgono con la loro forza, la loro freddezza possono davvero fare male. Le parole feriscono, uccidono anche, lasciano segni indelebili. Quanti di noi ricordano un momento della loro vita in cui hanno ascoltato una frase  rimasta nell'animo e mai più andata via? Quanti  di noi hanno detto all'altro parole che hanno ferito,  e ogni tanto vengono riproposte sul palcoscenico delle conversazioni o meglio delle liti?. Basta davvero poco, una frase sbagliata detta inconsapevolmente, oppure al contrario  una parola espressa con lo sco

Aprirsi all'altro...

Mi sono soffermata a pensare  come il matrimonio  sia l’incontro di due diverse personalità che desiderano unirsi ma nello stesso tempo sono distinte e portano ciascuna una propria unicità e straordinarietà. Personalmente non credo nella fusione delle menti, nella fusione degli individui che diventano un unico respiro, un unico gesto. Questa percezione presumo attenga alle prime esperienze amorose, durante l'adolescenza, quando la scoperta dell'altro unita alla scoperta del mondo accende di meraviglia ogni istante e sorge spontaneo il desiderio di unione, perché il diverso fa paura.  Mi piace pensare  che quando, più in là negli anni,  si decide di unire  la propria vita a quella di un altro  si è in due e si resta due sempre e comunque e ritengo che sia proprio la diversità a creare quel fascino che poi porta all'amore.  Mi innamoro dell'altro perché è diverso da me, perché mi conduce verso orrizzonti mai visti, sconosciuti. Ognuno consegna  il propr

Ti racconto...ti ascolto

Oggi desidero volgere uno sguardo speciale ai  nostri figli.  La separazione  costituisce un evento molto forte nella vita dei singoli, sia adulti che bambini, un’esperienza altamente stressante, seconda solo al decesso del coniuge, con  ripercussioni nella sfera dei singoli sia a livello individuale che relazionale. Ho sempre nutrito un grande interesse per le relazioni e le problematiche che coinvolgono le famiglie, in particolare per quelle che che riguardano la rottura del legame e per tutte le emozioni che permeano questi eventi. Il mio sguardo spesso si è posato sui figli i quali sovente privi di informazioni,  siano essi bambini o ragazzi,  subiscono la separazione e si trovano a dover accettare le scelte degli adulti. E’ cosa molto importante che ai figli venga riconosciuta la possibilità di  superare il dolore nella separazione e questo può avvenire solo ed esclusivamente se ai figli viene data l'occasione  di esprimere questo dolore, di raccontarlo di rac

Un vecchio ricordo

Qualche anno  fa mi trovavo nel corso di una pausa sul lavoro con una collega e un collega. La collega annunciò il suo matrimonio e il collega, che era appena uscito da una separazion, le disse “ricordati che il segreto è andare sempre verso l’altro”; lo disse con un velo di rammarico che mi colpì tantissimo.  Io mi sentii trafitta, attraversata da quelle semplici parole che risuonarono in me in modo molto forte e oggi posso  dire che fu una sorta di esperienza "mistica" quasi un presagio. Sono passati decenni da allora, ma quelle parole sono sempre rimaste dentro di me,  mi hanno fatto pensare spesso e quando ho inziato ad occuparmi di Mediazione sono ritornate a galla dall'abisso dei ricordi. Sicuramente quel collega, che oggi ho perso di vista, non immagina di avermi lasciato qualcosa di sé e approfitto oggi di questo spazio per ringraziarlo desiderando che le mie parole lanciate nell'etere trovino il modo per raggiungerlo in qualche modo. Quando

Il rumore del silenzio

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Una strada di campagna dove ascolto solo i miei passi.  Ai lati il verde del bosco, di fronte la strada che sale e porta in cima per arrivare a un belvedere dove il panorama si scaglia immenso in un intreccio di stradine e campi dai mille colori diversi. I passi, il suono del vento e in lontanaza l’abbaiare di cani sono gli unici rumori che si sentono il  resto è silenzio, solo silenzio. Mi fermo a pensare al silenzio e a come tanti lo temono, ne hanno paura. Quanti di noi improvvisamente soli in casa accendono  la radio, la televisione al solo scopo di avere compagnia e non sentire il rumore assordante del silenzio? Non siamo abituati al silenzio, lo temiamo, ci crea angoscia come se cadessimo in un precipizio e cerchiamo ogni mezzo per evitarlo. Se ci immergiamo per brevi momenti altrove, nel silenzio in montagna o in campagna astraendoci dal quotidiano ci rendiamo conto improvvisamente  di come il paesaggio cambia, si modifica apparendoci diverso proponendoci svaria
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Un valore sociale

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito la salute come "uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza di malattia o infermità". Questa definizione permette di introdurci in una dimensione globale della salute e del benessere. Quando una persona si trova in condizioni di disagio, dovuto ai più svariati motivi, l'equilibrio può subire un brusco cambiamento e le relazioni familiari possono diventare più tese e e far sprofondare i protagonisti in un baratro senza fine. Tutto ciò aumenta il rischio di stress e depressione. La situazione di crisi socio economica, come quella che sta attraversando il nostro paese in questi ultimi tempi può agevolmente influenzare le nostre reazioni psichiche e fisiche e i disturbi psicologici ma anche fisici possono aumentare. Quante famiglie si trovano ad affrontare nello stesso tempo un disagio economico unito ad una forte tensione familiare? Di fronte a situazioni di

Tra diritto e funzione sociale

Uscire da una relazione non è semplice, la razionalità deve trovare un equilibrio con l’emotività e questo comporta modifiche dell’umore, delle abitudini, della percezione di sé che deve ricercare una nuova identità affrancata dal legame che è venuto meno. Quando una persona si separa o divorzia l’effetto emotivo che ne scaturisce riverbera in ogni ambito della sfera personale o professionale. Tuttavia la domanda reale di ricorso alla Mediazione Familiare è ancora piuttosto ridotta e la maggioranza dei cittadini di fronte ad una rottura coniugale si rivolge immediatamente ad un Avvocato come se in questo tipo di controversie non venisse assolutamente riconosciuta la valenza affettiva, etica o sociale. Eventi come separazione, divorzio,  cessazione della convivenza rappresentano un passaggio critico nella vita degli adulti e dei bambini coinvolti poiché portano a una ridefinizione della precedente organizzazione, la rivisitazione dei propri ruoli, la ricerca di nuovi riferi