Mrs. Doubtfire - Mammo per sempre

Recentemente ho rivisto il film  con  Robin Williams "Mrs. Doubtfire".

Tralasciando la trama un po' grottesca, seppure  divertente, il film offre numerosi spunti di riflessione sulla relazione, il matrimonio, la separazione fino ad accompagnarci nelle ultime scene ad un esempio di Mediazione Familiare, anche se non esplicita.

La storia è nota a tutti, Daniel, papà separato, pur di stare insieme ai figli dopo la scuola e non limitarsi a vederli unicamente il fine settimana si traveste da donna fingendosi una tata e facendosi assumere da Miranda la sua ex moglie.

Purtroppo il gioco dura non molto e l'inganno viene scoperto con conseguenze ancora peggiori sul suo ruolo di padre costretto a vedere i figli unicamente in presenza di un'assistente sociale.

Ciò che mi ha colpito molto inizialmente è la  scena in cui Miranda prendendo il tè con Mrs. Doubtfire racconta del marito e dei rapporti che aveva con lui, sottolineando con sincerità e tranquillità gli aspetti fastidiosi che non la facevano sentire felice.

Mrs. Doubtfire visibilmente colpita le chiede se non ha mai fatto all'ex marito un discorso serio.

In quell'istante è palese che Daniel coglie il problema che affligge Miranda da anni e che probabilmente fino a quell'istante non aveva percepito.


Nei panni di Mrs Doubtfire Daniel è stato in grado di creare la giusta distanza emotiva che gli ha permesso di vedere il conflitto   da un altro punto di vista, quello della ex moglie percependo i suoi bisogni e i suoi sentimenti.

Di fronte a un conflitto la prima reazione cavalcata sull'onda dell'emotività ci porta sempre verso terreni molto ardui da risalire.

E' necessario creare il giusto distacco per valutare il problema anche da altri punti di vista e scoprire mondi diversi.

Nelle ultime scene Miranda ascolta in Tribunale le ragioni che hanno portato Daniel a fingersi Mrs Doubtfire e decide di andare oltre la sentenza, oltre la norma che ha deciso che Daniel potrà  vedere i figli solo in presenza di un'assistente sociale condendogli  pertanto la possibilità di vederli tutti i giorni.

Ascoltando le parole di Daniel Miranda  ha capito e colto il suo dolore di stare lontano dai figli ed è riuscita a far prevalere i bisogni dei figli prima del proprio bisogno di rivalsa sul marito.

I figli anche se coinvolti emotivamente nella separazione dei genitori non  sono i diretti protagonisti del conflitto.

Coinvolgere i figli nel conflitto tentando di farsi capire, o peggio cercando di dare spiegazioni su fatti e situazioni del mondo di mamma e papà provoca nei figli un dolore profondo che seppure non esplicitato è comunque agente nel tempo. 

I veri attori della separazione sono i genitori che si separano, ma dai figli non ci si separa mai e genitori si resta per sempre.

Questo è un passaggio fondamentale che in ogni separazione deve essere chiaramente spiegato ai bambini che assistono alla separazione dei genitori.

La coppia continuerà nel ruolo genitoriale  nonostante tutto, nonostante la separazione, nonostante le doppie case o i fine settimana alternati.

Nel film nel momento in cui Miranda permette a Daniel  di frequentare i figli nonostante la sentenza  abbandona il ruolo coniugale per agire sul piano genitoriale, facendo prevalere l'interesse e i bisogni dei figli, superando il passato e decretando in siffatto modo, seppure con fatica, difficoltà, tanto dolore un nuovo inizio.

Questo è il cuore della mediazione familiare e Mrs. Doubtfire già lo sapeva nel lontano 1993.

Mi piace pensare che il cinema non sia solo un un mero divertimento ma che le vite dei personaggi possano entrare nelle nostre case, legarsi a noi per sempre offrendoci nuovi spazi di riflessione e magari facendoci anche sentire meno soli ad affrontare tanti problemi che la vita quotidianamente ci pone. 






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