Il dono


Lei ha solo 10 anni  due occhi grandi che guardano al futuro con curiosità, paura e tanto stupore di chi la vita l'ha appena conosciuta e attraversata.

Ha appena cambiato scuola, maestra, compagni.

Ha paura e tenta di combattere e fronteggiare le emozioni che la travolgono giornalmente con gesti di amicizia e cortesia nei confronti dei compagni.

Si informa sui compleanni delle compagne e quando arrivano   chiede alla mamma di comperare un regalo, piccolo, ma significativo nella sua essenza-

E' un gesto che emana amore, paura e soprattutto una richiesta di aiuto: "io sono qui, sono nuova tra voi, aiutami ad inserirmi, cerca di capirmi ed io capirò te, ci sono".

Questi pensieri, questi gesti semplici, ma profondi mi hanno portato a riflettere sul significato del dono.

Cosa vuol dire donare?  Quale significato dare in una relazione al termine donare?

Donare non significa dire dare. 

In una relazione, qualunque tipo di relazione, donare significa soprattutto donare sé stessi, il proprio mondo interiore, la propria sfera emotiva, il proprio spazio.

Si dona il proprio tempo, il tempo dell'ascolto, dell'interazione profonda, della conoscenza dell'altro e tutto ciò fa crescere la relazione, esattamente il fine ultimo che inconsapevolmente quella bimba si è prefissa  portando il dono  il giorno del compleanno della compagna.

Purtroppo le compagne non sempre comprendono il significato profondo del suo gesto,  sono bambini, ma a lei non importa se dopo i conflitti tra i banchi di scuola emergono nuovamente; lei è stata comunque felice di aver portato un piccolo dono.

Il dono in generale può anche essere non compreso, recepito in maniera distorta,  o forse anche deriso.

La reazione al dono può deludere magari chi ha donato, ma non intaccare assolutamente la sua gratificazione dovuta al fatto di aver regalato una parte di sé andando incontro a un proprio bisogno, senza aspettarsi nulla in cambio.

Il dono di sé lo possiamo tradurre nella parola "empatia", la capacità, all'interno di una relazione di connetterci agli altri.

E' il momento dell'ascolto, il momento del silenzio, il momento in cui il mio io termina di parlare ed agire per far salire sul palcoscenico della vita l'altro e le sue emozioni, per far esistere l'altro ed io posso solo andargli incontro, accompagnarlo, stargli accanto.

In una relazione è il miglior dono che si possa fare all'altro, è un dono raro perché molto difficile da comprendere, molto costoso perché  implica il sapersi mettere da parte per far emergere gli altri, i bisogni degli altri.

Nel momento in cui lo scambio non si pone in atto è importante tentare di ricercare le cause, tenendo presente che le emozioni circolano e gli altri agiscono con noi sulla base di segnali che noi involontariamente inviamo e loro intercettano.

E' fondamentale per una buona e sana riuscita della relazione calarci nel punto di vista degli altri, permette  di esprimere le proprie ragioni.

E' importante maturare la capacità di riconoscere la diversità dell'altro e  soprattutto esprimere i nostri bisogni facendo brillare in questo modo la luce della diversità accettando l'altro  con tutti i suoi limiti imparando a so-stare nel conflitto.

E voi? Cosa avete donato ultimamente?











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