La casa



L'estate è finita. E' ufficiale! 

Le serate si accorciano, l'aria inizia a diventare frizzante, le foglie ci salutano con un lento valzer danzando sopra i vetri delle auto mentre rientriamo a casa.

Siamo entrati in quel periodo dell'anno  in cui il primo pensiero che mi sovviene è un porta chiusa.

Si  chiude la porta all'estate, si saluta questa stagione tinta di luci, colori, profumi, viaggi, si chiude la porta ci si gira e ritroviamo tutto quello che abbiamo lasciato nel breve istante dell'estate.

In questo periodo dell'anno la casa fa da padrona nelle nostre vite, ci guida, ci protegge, diventa una sorta di nido, corazza nel quale ripararci nei momenti difficili, in quei momenti in cui lo stress ci assale.

I bambini a scuola aspettano il suono della campanella per tornare a casa, e così anche negli uffici i dipendenti organizzano le loro giornate in base all'orario in cui decidono poi di tornare a casa.

La casa siamo noi,  rimarrà sempre dentro di noi, nei nostri ricordi. 

I primi disegni dei bambini all'asilo sono centrati sulla casa.

Quanti progetti sono legati alla casa!

Nelle convivenze oppure nei matrimoni la casa è il simbolo di una nuova vita che nasce, la realizzazione di un nuovo progetto in comune.

La casa è depositaria di innumerevoli significati, sfumature che restano come impronte indelebili dentro di noi accompagnandoci per tutto il nostro cammino di vita.

Nei sogni spesso riappare la casa dove abbiamo abitato da bambini dove abbiamo sognato, pianto e forse imparato ad amare.

La casa riveste un grande valore simbolico in quelle famiglie dove le difficoltà hanno preso il sopravvento, dove la fatica di vivere fa da padrona ogni giorno e ogni sera.

Quando una coppia decide di non continuare più un percorso di vita insieme il primo argomento che viene affrontato è proprio "la casa".

La legge ci insegna che l'assegnazione della casa avviene nell'interesse del minore e pertanto la casa viene assegnata al genitore con il quale i figli vivranno prevalentemente.

La ratio della norma risiede nel fatto che è bene non capovolgere totalmente il mondo di un minore che già sta facendo la fatica di comprendere, per quanto possa, e con gli strumenti che ha a disposizione cosa è accaduto alla sua storia familiare. 


Nelle separazione, soprattutto quelle consensuali,  i partner tendono a raggiungere gli accordi patrominiali immediatamente senza avere il tempo di soffermarsi ad ascoltarsi, ascoltare l'altro e cogliere magari qualche recondito bisogno emotivo legato alla casa. 

Esistono  alcune situazioni in cui bisogna fare lo sforzo di andare  al di là della norma e capire cosa si muove dietro ad una particolare richiesta, una domanda.

Chi non ricorda il film "La guerra dei Roses", il film del 1989 dove i protagonisti Oliver e Barbara arrivano sino alla morte per tentare di avere il sopravvento sulla proprietà della casa?

Questo è il cinema, nella realtà le cose vanno diversamente ma di poco..

Nell'ipotesi più semplice quando la casa viene assegnata   alla madre con i quali i figli vivono prevalentemente non è sempre scontato che questo sia la decisione che soddisfi appieno la mamma.

Laddove la  mamma desidera sentirsi "sicura" in una casa propria,  sentire che il nido le appartiene e non continuare a vivere in una casa cointestata questo bisogno ha necessità di essere letto, compreso.

Nei casi in cui la casa è intestata solo a uno dei due è possibile che nel caso venga assegnata al coniuge non proprietario quest'ultimo decida di andare altrove al fine di cercare un proprio mondo, un proprio porto dove approdare.

Pure questo bisogno legato alla sicurezza e alla stima di sé richiede di essere interpretato, capito.

Quello che è importante è come viene vissuta la casa, e se dentro c'è armonia, compresione, aiuto, amore.

Restare uniti in una casa nonostante la disarmonia che le pareti costantemente vedono ogni giorno ha il rischio altissimo di insegnare la depressione ai figli, insegnare l'infelicità, la paura della condivisione.

Un percorso di Mediazione può aiutare i genitori a capire i bisogni sottesi alla casa, dare  la possibilità a coloro che hanno la forte tentazione di restare uniti nonostante i forti dissapori di capire cosa è importante per i loro figli e sperimentarsi in diversi modi di amare, magari anche in due case diverse, ma sentirsi comunque una famiglia.

Voi cosa ne pensate? Come vivete la vostra casa? 




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