Conflitto e violenza


Molti di noi usano i Social Network per incontrare nel mondo virtuale persone nuove, oppure per contattare amici persi nella nebbia del tempo o semplicemente per mantere  rapporti, legami con persone care  e condividere momenti di vita, successi e gioie e talvolta anche dolori.

Tutti sappiamo come funzionano i Social Network, basta un semplice click e si crea un legame tra le persone, aggregazioni e nel mondo virtuale girano informazioni di ogni genere e spesso il concetto di riservatezza viene annullato attraverso l’uso di un semplice tasto.

Ad un tratto, senza preavviso,  ci si  accorge che un amico è svanito dal  mondo virtuale, oppure  che una coppia non esiste più come coppia, l'uno non è più amico dell’altra.

Si cancella, si viene cancellati, o ci si cancella, si viene annientati o si annienta ponendo in essere una sorta di pena capitale.

Con un semplice click, un gesto banale quella persona che per anni ha condiviso la nostra vita reale e virtuale,  non esiste più.

Tutto questo mi ha fatto pensare ad una sorta di violenza, un gesto che ci permette di annullare l’altro, farlo sparire dal nostro giro di amicizie e dalla nostra vita.

Nella società odierna dove siamo abituati ad avere tutto a portata di mano con un semplice click si sta facendo strada altresì l'idea di elimnare le persone, gli affetti, le relazioni cancellandole dalla nostra lista di "amicizie" lanciando nell'etere un messaggio che equivale ad un annullamento totale dell'essere, una sorta di violenza virtuale.

 Che differenza c’è tra violenza e conflitto?




Il conflitto è uno stato della relazione, un momento naturale della stessa.

Il conflitto all’interno di ogni relazione umana è un momento naturale.

Noi non siamo mai soli, nella vita di tutti giorni viviamo moltissime relazioni (a scuola, sul lavoro, in famiglia) che inevitabilmente possono sfociare in un conflitto.

Il conflitto può nascere dalla diversità di pensieri, culture, valori e soprattutto dalla difficoltà a cogliere i bisogni, le esigenze e le ragioni dell’altro, in sintesi difficoltà ad accettare la divergenza.

In generale noi non siamo attrezzati per affrontare i conflitti in maniera adeguata.

Per molte persone il momento conflittuale è fonte di ansia e di paura e l'incapacità di accogliere e gestire le proprie reazioni può portare alla fuga o minare la relazione e renderla distruttiva.

Sono proprio le persone con “carenza conflittuale” ad essere quelle più propense a voler  eliminare chi disturba, semplicemente annullando la relazione fino ad arrivare ad episodi estremi.

E’ importante quindi lavorare sulla distinzione tra violenza e conflitto.

La violenza tende ad eliminare la relazione da cui scaturisce il problema.

Nel conflitto e nella gestione positiva dello stesso, al contrario, si creano le condizioni di base per evitare la violenza attraverso una manutenzione relazionale.

E’ d’uopo pensare che è fondamentale imparare a sostare nel conflitto affinché si generi un cambiamento della visione e della gestione del problema da cui scaturisce il conflitto stesso, aprendo in tal modo varie opportunità di crescita personale e sviluppo costruttivo della relazione.

Riuscire ad affrontare i conflitti in maniera positiva aiuta  altresì ad allontanare la tentazione di voler eliminare le persone dalla nostra vita con un semplice click, fino ad arrivare ad episodi estremi di cui purtroppo la cronaca è piena.





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