Una lettera
T anti anni fa quando ancora la tecnologia non aveva invaso le nostre vite con gli smartphone, tablet, chat, whatsApp, quando ancora i ragazzi usavano le penne per scrivere lunghe lettere per amarsi o per odiarsi, per fidanzarsi o per lasciarsi un ragazzo scrisse una lunga lettera ad una ragazza spiegando i motivi che, secondo il suo punto di vista, stavano portando verso la fine la loro storia d’amore. Tra i fiumi di parole che scorrevano sul foglio di carta spiegava con candore, innocenza e tanta ingenuità che nonostante il bene che si erano voluti, le diversità che esistevano tra loro avevano impedito che loro diventassero una cosa sola. Mi chiedo se davvero per essere felici in una relazione si debba diventare “una cosa sola”, oppure se questo desiderio di fusione possa ricondursi alla paura di porre uno sguardo diverso, di vivere e di attraversare le diversità dell’altro e vedere dove ci conduce. Cosa significa diventare una cosa sola? Vivere in simbiosi? Morire
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