Post

Un tempo sospeso

Eccomi qui dopo più di tre anni...E' davvero sconcertante. Ho lasciato per tre anni un amico, questo blog, che mi ha fatto compagnia e ora è quasi passato di moda, surclassato dai post di instagram ecc.. Sono stata in apnea per tre anni senza accorgermi, senza rendermi conto sono affogata in un mare di dolore che mi ha preso fino alle viscere. Sono stata assorbita dai doveri e ho vissuto un tempo che solo ora,  comprendo, mi è sfuggito di mano, come una piuma che fugge via. La persona che mi ha dato la vita si è ammalata e proprio tre anni fa ha preso tutte le mie energie soprattutto mentali. Ho sofferto, sono stata male, non capivo, non vedevo. Ora lei è volata lassù e sicuramente ha lasciato un vuoto che devo ancora comprendere, mi ha restituito una vita che devo ancora plasmare. Devo mediare, tra la sensazione di paura del baratro e del vuoto che vedo innanzi a me e la voglia di riprendermi quel tempo che è fuggito via. La voglia di rintanarm

Una lettera

T anti anni fa quando ancora la tecnologia non aveva invaso le nostre vite con gli smartphone, tablet, chat, whatsApp, quando ancora i ragazzi usavano le penne per  scrivere lunghe lettere per amarsi o per odiarsi, per fidanzarsi o per lasciarsi un ragazzo scrisse una lunga lettera ad una ragazza spiegando i motivi che, secondo il suo punto di vista, stavano portando verso la fine la loro storia d’amore. Tra i fiumi di parole che scorrevano sul foglio di carta spiegava con candore, innocenza e tanta ingenuità che nonostante il bene che si erano voluti, le diversità che esistevano tra loro avevano impedito che loro diventassero una cosa sola. Mi chiedo se davvero per essere felici in una relazione si debba diventare “una cosa sola”, oppure se questo desiderio di fusione possa ricondursi alla  paura di porre uno sguardo diverso, di vivere e di attraversare le diversità dell’altro e vedere dove ci conduce. Cosa significa diventare una cosa sola? Vivere in simbiosi? Morire

Il cassetto

Immagine
Avrei voluto essere preparata prima e dopo avrei voluto avere la libertà di sentirmi triste e di poter piangere ogni volta che volevo senza sentirmi in colpa. Frase scritta da un bambino dopo la separazione dei genitori . Dietro si nasconde un mondo di paure, di tristezze celate ai genitori come se  sentirsi triste a seguito di una separazione sia un'onta  che richiede  l'assoluzione. Piangere e sentirsi in colpa.  Sentirsi in colpa perché il pianto è un'estrinsecazione del dolore, il dolore solitamente si palesa con le lacrime e di fronte a quelle lacrime noi adulti ci spaventiamo, abbiamo paura, abbiamo paura di sentire quel dolore, lo temiamo e pertanto può capitare che lo ignoriamo pensando che poi passerà. Ma non passa... Sicuramente il tempo fa il suo lavoro e lavora a favore di quel dolore, lo nasconde, lo mette negli angoli remoti nel nostro io, e lo lascia lì a giacere, come giacciono le foglie morte in autunno, in attesa che qualcuno o qualcosa

I ricordi perduti

Immagine
Quando una coppia decide di separarsi si pone in essere una riorganizzazione totale della vita familiare. Si vive per un po' di tempo in una sorta di centrifuga dove tutti i problemi della vita quotidiana subiscono una sorta di duplicazione. Per i figli tutto è duplicato, perché i genitori sono due, le case diventano due, le vacanze vengono suddivise di un due diversi periodi, i natali raddoppiano e talvolta anche i compleanni. Per i genitori la riorganizzazione materiale non è facile, bisogna uscire da una vita a due per inserirsi in una logica che ci vede individui singoli un uomo e una donna, ma nel contempo genitori in due. La razionalità deve trovare un posto, ed equilibrarsi con l'emotività che fa da padrona. Tutto è confuso, si perde la bussola della propria vita e non si sa in quale direzione andare, quali scelte fare e soprattutto quali sono le scelte giuste per noi, per i figli. Tutto è spaccato in due, inizia ad esistere un prima e un dopo e

EX

A pochi giorni dal giorno di San Valentino ho rivisto il film del 2009 con Claudio Bisio. Il professore afferma che tutti prima o poi  nella vita siamo destinati a diventare   EX. Ma è proprio vero? L'amore è una pericolosa malattia che ci contagia più volte nella vita, continua il professore.. Perché arriviamo a considerare la separazione un fatto ineluttabile? Ogni divorzio inizia con un matrimonio, è vero...e cosa resta di quel matrimonio, di quell'uomo e quella donna che si sono guardati negli occhi facendosi promesse e magari  hanno anche allargato la famiglia. Cosa cercavano nel matrimonio che non hanno trovato e che li ha catapultati a desiderare una vita diversa?

I legami familiari sono...

Immagine
I legami familiari sono come una barca che parte per un viaggio, verso un dove sconosciuto. La rottura dei legami familiari può essere vista come una barca che affonda. I genitori, quando si rompono i legami familiari, sono diversi, cambiano e faticano a portare la barca a galla. I figli quando i legami familiari si rompono vagano nella nebbia in cerca di qualcosa che possa illuminare loro la strada.  Laddove i figli non sono adeguatamente sorretti ed aiutati la ricerca può durare una vita e si trasforma in un viaggio interiore senza fine con un unico spettatore. I genitori,  persi nell'abisso delle loro emozioni e problemi, non si accorgono e non possono accorgersi  della nebbia in cui vagano i figli e del fatto che la loro mente e il loro cuore hann0 bisogno di una luce. I mediatori familiari sono un faro che illumina il mare in tempesta, affinché ognuno trovi le proprie risorse per riportare la barca a galla e individuare la propria soluzione.

Cogli l'attimo!

Ho rivisto da poco il film di Peter Weir con Robin Williams "L'attimo fuggente" e non ho potuto fare a meno di commuovermi. Il film sfiora molteplici argomenti spaziando dal tema della genitorialità, all'adolescenza, attraversando i  sogni dei figli che si scontrano con quelli dei genitori,  fino ad approdare in tutta la sua potenza al tema del cambiamento. Personalmente faccio davvero fatica a guardare un film o leggere un libro senza trovare un riscontro nella realtà, nella vita quotidiana. Andare al cinema, oppure guardare un vecchio film in televisione non si limita a un mero momento di relax, ma mi permette di sperimentare nuovi spazi mentali, andare oltre un piccolo punto fisso nella quotidianeità e spesso, quasi sempre, ritrovo nella realtà frasi o momenti che il cinema o un libro ha proposto. Torniamo al nostro carissimo Robin Williams o meglio Professor Keating, chi di noi non avrebbe voluto incontrare nel proprio cammino scolastico un Professore di