Cosa è la Mediazione Familiare?

  
Una settimana fa mi trovavo a pranzo con delle amiche di vecchia data e parlando di Mediazione Familiare mi sono resa conto di quanto poco si conosca di essa proprio perché questo strumento è poco conosciuto, poco utilizzato e forse temuto perché abbiamo sempre  paura di immergerci nell’ignoto....

Le domande in genere che le persone porgono quando chiedono informazioni relativamente alla Mediazione Familiare suonano così:

”E' un modo per conciliarsi? NO! io non voglio conciliarmi, voglio separarmi!”.
“E' un mezzo per rimettere insieme le coppie?” 
”E' una consulenza o una seduta di terapia?”.

Quanta confusione e nebulosità troviamo intorno alla Mediazione Familiare.

Non ho assolutamente la pretesa in un semplice post di spiegare cosa è nel profondo la Mediazione Familiare, ma...almeno di chiarire, un minimo,  affinché possiate avere un’idea delle potenzialità di questo strumento che da alcuni è stato definito quasi magico.

Come può lavorare un Mediatore nell’aiuto a una famiglia quando l’atmosfera di quella famiglia è impregnata solo di dissensi, recriminazioni, urla, pianti, rancori?

Come?

Mi farò guidare nei miei pensieri e nelle mie sommesse considerazioni da una citazione di  William G. Neville, uno dei fondatori della Mediazione Familiare:

“Puoi entrare nel mondo di un altro solo se non ne sei spaventato. Quindi parte del lavoro del mediatore è quello di aiutare la famiglia, sia individualmente sia come sistema, a vedere che la crisi e il conflitto non sono la fine della famiglia stessa, ma solo che essi impongono una sua ristrutturazione e che in tale ristrutturazione i bisogni di ciascuno verranno ascoltati e considerati “.

La Mediazione Familiare in generale  è uno strumento di aiuto molto valido per affrontare i conflitti relativi a questioni familiari, ovverosia rapporti tra persone sposate  o conviventi,  oppure liti tra genitori e figli, cura degli anziani,  liti ereditarie  questioni  in ambito di adozione.

Il ricorso più comune della Mediazione Familiare lo troviamo  nei casi di separazione e divorzio, con lo scopo di facilitare la soluzione di liti riguardanti situazioni prettamente relazionali e/o organizzative relative al nuovo assetto familiare in divenire, avendo come focus la tutela dei minori.

Possiamo definire la Mediazione Familiare come uno spazio e un tempo dove le coppie, che lo desiderano,  e che stanno vivendo un periodo di difficoltà possono incontrarsi e con l’aiuto del Mediatore hanno l’opportunità di lavorare sulla comunicazione, magari interrotta, onde favorire la collaborazione tra i genitori altrimenti incrinata dalla crisi  coniugale 

All’interno di una coppia che sta vivendo una crisi, nel caso in cui la situazione è molto complessa, quando il coinvolgimento diventa tale da impedire alle persone  di guardare la situazione alla giusta distanza è importante che il dialogo sia gestito da un terzo imparziale, il Mediatore, e in quel caso per comprendersi in due è davvero molto utile essere in tre.

La Mediazione Familiare pertanto  è una sorta di attività a tre in cui i genitori e il Mediatore si ritrovano nel labirinto del conflitto in cerca di qualche sbocco positivo, non per risolvere, ma per affrontare, domare le recriminazioni e gli aspetti più distruttivi dei conflitti.

Non si tratta solo di facilitare la possibilità di trovare accordi concreti, magari per evitare o chiudere un contenzioso giudiziario ma, laddove possibile, fare in modo che i genitori in difficoltà ritrovino uno sbocco per parlarsi, nel presente come nel futuro, per continuare a crescere insieme i loro figli, perché genitori lo si è per sempre.

La Mediazione Familiare tende a trasformare le relazioni conflittuali modificando la visione del  singolo e la percezione del punto di vista dell’altro, lavorando sugli  obiettivi e sulle motivazioni di ciascuno.

Le persone raccontano quanto vivono nella situazione presente, ma spesso accade che quanto viene esplicitato non corrisponde a quello che la persona “sente” ed è proprio il Mediatore Familiare che può far affiorare il senso nascosto delle parole, il non detto.

Le coppie  in Mediazione hanno la possibilità di vivere un momento tutto loro, un’opportunità di ascoltarsi reciprocamente, un tempo prezioso che regala loro la possibilità di prestare ascolto alla versione del conflitto dell’altro.

Il Mediatore lavora con le coppie  su un terreno comune, partendo da interessi comuni ad esempio il benessere dei figli.

Mamma e papà  nella stanza di Mediazione non vengono considerati avversari, ma  tentando un ascolto reciproco in un ambiente informale e soprattutto flessibile, riescono  a vedere  la posizione dell’altro.

Le coppie spesso dicono “almeno qui riusciamo a parlare..” 

L’obiettivo precipuo del Mediatore non consiste nel prendere decisioni ma esclusivamente nel ripristinare la comunicazione restituendo a mamma e papà la responsabilità del conflitto, sviluppando la loro capacità di prendere decisioni relativamente al loro futuro e quello dei figli, senza delegare ciò a terzi.

I protagonisti del percorso di Mediazione sono loro mamma e papà; saranno loro a decidere gli argomenti da trattare, i problemi da esaminare.

Il mediatore  nella prima fase del percorso comunica alla coppia la volontarietà dell’adesione e così facendo consegna nelle loro mani ogni tipo di responsabilità relativamente alle questioni da affrontare, il tutto vissuto in un contesto dove regna sovrana la confidenzialità e l’assenza di giudizio.

Mamma e papà non saranno mai giudicati dal Mediatore il quale non è un Giudice, non è un Terapeuta, non è un Consulente che consiglia o decide per i clienti.

Rosangela Carù in un testo del 2012 “La Bacchetta magica: cento incontri nella stanza di mediazione familiare” parla alle coppie della bacchetta magica per trasmettere loro questo messaggio: 

"Non ho la bacchetta magica! Ma la bacchetta magica è qui nella stanza, bisogna trovarla e permetterle di funzionare. Siete voi ad avere in mano la bacchetta magica e potete usarla, anzi vi incoraggio a cercarla e ad adoperarla.”

E anche il Mediatore ha i suoi strumenti magici…

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