Il paravento

Oggi vorrei condividere alcuni pensieri con voi che  magari leggete in silenzio e non nego che  vorrei tanto sentire la vostra voce, le vostre storie, le vostre opinioni.

Se non mi leggete allora prenderò questo spazio come un trampolino di lancio per i  miei pensieri sperando che riescano a connettersi con qualcuno di voi, in caso contrario voleranno nell'etere.

Vorrei parlare con voi del "paravento".

Erich Fromm con “L’Arte di Amare” insegna che talvolta i figli fungono da "paravento" di fronte a un matrimonio infelice. 

Tuttavia, continua sempre Fromm, un’atmosfera di tensione e d'infelicità in una famiglia è dannosa per i figli più di quanto non lo sia un'aperta rottura che potrebbe insegnare che l'uomo è capace, ha le potenzialità per porre fine a una situazione insostenibile con una decisione coraggiosa.

Cosa ne pensate, come le vedete le famiglie che per paura della separazione decidono di stare insieme per "il bene dei figli". 

E ancora... cosa si intende per "il bene dei figli"?

Tutti noi amiamo i nostri figli e vogliamo il meglio per loro, ma talvolta erriamo e facciamo loro del male senza  intuirlo.

La famiglia è un sistema di relazioni tra le persone che lo compongono e l’ambiente esterno in cui essa vive.
Queste relazioni  sono costituti dal legame coniugale, fraterno, genitoriale e tra questi e l’ambiente esterno.

Ogni famiglia ha un suo ciclo di vita che corrisponde alla complessità e alla dinamicità delle relazioni familiari che mutano nel tempo, oscillando pertanto tra stabilità e cambiamento, pur mantenendo comunque una loro originalità.

Le persone negli anni cambiano e con esse quindi si modificano anche le relazioni tra i vari componenti.

I mutamenti di un componente o di una relazione automaticamente riverberano sugli altri individui e relazioni che compongono la famiglia.

Quando le coppie si separano oppure divorziano, ciò che lega ancora i coniugi tra loro sono i figli e pertanto in caso di conflitto  i primi a risentirne saranno proprio loro, i figli. 

Se i genitori decidono di NON separarsi e continuare a vivere sotto lo stesso tetto magari per anni, i figli sono continuamente esposti ai conflitti genitoriali con una serie di conseguenze che li colpiranno a livello emotivo per un lungo periodo, facendoli affogare in un mare di echi senza fine.

Alzarsi al mattino, tornare da scuola avvertendo nello stomaco l'ansia, l'angoscia per non sapere quale sarà l'atmosfera che si respirerà una volta varcata la soglia di casa è sicuramente un'esperienza difficile, pesante che può durare anni.

La sensazione che questi ragazzi provano è quella di essere come dietro a un vetro al di là del quale ci sono gli altri che vivono una vita che a loro non è concessa.

Gli altri progettano le vacanze in famiglia, le feste di compleanno, i week end con i genitori, le serate in casa con amici dei genitori, ma a loro questo non è concesso, perchè nel momento in cui mamma e papà sono in conflitto tutto questo non può esistere per forza di cose.

L'infelicità dei genitori rende spesso difficile ai figli di essere felici nel loro mondo; a scuola, con gli amici..si resta sempre con quel pugno nello stomaco che non vuole andare via e che si fonde ad un sottile senso di colpa per voler cercare di respirare un po' di normalità.

Mentre gli amici si divertono e ridono loro magari in quello stesso istante stanno tentando di studiare, guardare la televisione  o giocare mentre nella stanza accanto si consuma l'ennesima lite.

Vivere sotto lo stesso tetto da "separati in casa" è davvero cosa molto dura e difficile e il ruolo coniugale si mescola al ruolo genitoriale scatenando dinamiche che si protraggono nel tempo.

Nel momento in cui la coppia non riesce a comprendere la distinzione tra il ruolo genitoriale e quello coniugale è agevole coinvolgere i bambini nei problemi coniugali, trascinandoli in meccanismi spesso distruttivi.

I figli diventano i confidenti dei genitori, i paceri o addirittura coloro che devono supplire alle mancanze di un genitore nei confronti dell'altro assumendo un ruolo che non deve essere il loro e il legame genitoriale rischia di deteriorarsi, perchè parte già su un terreno oramai compromesso, magari non subito, non nell'immediato ma in futuro questo è facile che accada.

Negli anni successivi  i figli diventano adulti e prendono il volo lasciando i due genitori in lite soli, uno di fronte all'altro.

Mamma e papà una volta perso il loro collante possono provare un profondo senso di smarrimento che può  portarli a una corsa dietro ai figli alimentando poi difficili dinamiche familiari che faticano a scemare.

A mio modesto avviso la Mediazione Familiare in questi casi potrebbe essere un utile strumento per darsi delle regole, per riorganizzare la vita sotto lo stesso tetto una volta che non si è più  marito e moglie ma si continua ad essere genitori.

Questo avrebbe sicuramente il vantaggio di evitare di esporre i figli alle continue liti e magari, laddove è possibile, eviterebbe di  protrarre la conflittualità di mamma e papà  per un lungo periodo negli anni a venire.

Per i figli è cosa molto importante non il fatto di avere a tutti i costi una famiglia felice che magari si nasconde dietro a un paravento, ma importante è la qualità delle relazioni tra le persone che li circondano e la Mediazione Familiare in questo senso può fare molto!

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